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Tai Chi e guida della motocicletta - G. Anastasi

L'arte del Tai Chi Chuan oltre ad essere una disciplina di origini cinesi-taoiste è un modo di interpretare la vita, una filosofia da condividere positivamente per dare il nostro contributo in questo mondo.

Il Tai Chi è la nostra lente con la quale vedere e dare un senso agli accadimenti quotidiani.

Il Tai Chi permea nella vita di tutti i giorni come il nostro sudore, sotto forma di vapore acqueo, permea nel tessuto dei vestiti che indossiamo, non ne rimane intrappolato ma esce all'esterno secondo un continuo scambio di energia.

Il calore che assorbiamo lo rendiamo nuovamente a questo universo.

Se il Tai Chi fosse fine a se stesso ... Sarebbe inutile.

I principi basilari del Tai Chi Chuan possono essere applicati in moltissimi aspetti della nostra vita.

La cosa che mi sto divertendo a fare è trovare dei punti d'intersezione tra la guida della motocicletta ed il Tai Chi Chuan, cosi' apparentemente dissimili.

Quando guidiamo la moto su un percorso di montagna, ad esempio, si deve avere un certo tipo di concentrazione e di attenzione, come nel Tai Chi bisogna essere introspettivi, concentrati sul proprio corpo e sulla coordinazione dei movimenti, nel contempo non ci si puo' estraneare dall'esterno, anzi... Direi che il livello d'attenzione interno ed esterno è a tutto campo.

Quando ci esibiamo in una bella piega in prossimità di una curva la nostra attenzione "interna" è sul nostro corpo, sugli spostamenti, sul misurare il peso verso la pedana interna, sul mettere forza se necessario cercando di rilassare i muscoli che non servono, sulla posizione della testa, sulle mani e sui piedi e sulle dita che ci permettono di governare la moto.

Nel Contempo, "fuori" studiamo la traiettoria, facciamo attenzione a tutto cio' che è "esterno", ai veicoli che transitano, alla bontà dell'asfalto, a tutto il contesto ed all'imprevisto che puo' sempre capitare.

Uniamo quiindi nella guida l'interno (consapevolezza del nostro corpo) e l'esterno (cosa succede fuori, gli effetti della guida) esattamente come cerchiamo di fare quando pratichiamo il Tai Chi, seppur in contesti e con livelli di rischio decisamente diversi.

La guida in moto efficace e per me piu' appagante è quella fluida, si danza tra le curve alla giusta velocità e con un ritmo continuo, senza interruzioni, si fluisce tra le curve con naturalezza e senza "forza" esattamente come nella pratica di una forma Tai Chi oppure come in un Walzer viennese.

Se devo "buttare giù la moto" in un tornante devo distinguere il vuoto dal pieno, in altre parole se metto pressione sulla pedana interna anche spostando all'interno il peso, devo alleggerire la pressione sulla pedana esterna alla curva pur non perdendo assolutamente il contatto con essa, devo evitare "il doppio peso".

Lo stesso, ovviamente, se invece la pressione la esercito sui semi-manubri della moto.

Distinguo quindi lo Yin dallo Yang, ma lo Yang conterrà il seme dello Yin al suo interno e viceversa, in armonia con l'equilibrio complementare delle teorie taoiste.

Anche la postura sulla motocicletta è molto importante, le spalle ed i gomiti bassi ci aiutano a governare la moto assieme ad una respirazione continua e diaframmatica.

Insomma, alla fine, anche fare un giro in moto puo' diventare un'occasione di meditazione dinamica.

Come nel Tai Chi Chuan anche la guida della moto vira verso un apprendimento che non conosce limiti.... Studenti tutta la vita!

Questo è Tai Chi e l'arte di guidare una motocicletta.