Ragazzini che giocano su un prato o forse sul campetto di scuola, si passano il pallone,
si cercano con lo sguardo, uno fa un lancio l'altro tira forse spunta il goal, forse è palo.
mannaggia!
L'entusiasmo e l'emozione della vittoria oppure la delusione e l'insuccesso, a volte la frustrazione
che deriva dalla sconfitta.
Domani è un altro giorno, si gioca ancora, un'altra chance a disposizione per il riscatto.
Nella squadra ognuno ha il suo ruolo, il portiere sempre accompagnato dai pali,
la punta in cerca dell'occasione goal ed il terzino e' li, davanti a lui per "rubargli" la palla
e non farlo tirare.
I giocatori si scontrano, cadono, si rialzano, si abbracciano, si divertono, discutono e alla fine festeggiano o rientrano
a casa col sapore della sconfitta... e comunque c'erano, hanno giocato la loro partita.
Non sono stato mai un calciatore di talento anzi non gioco da decenni ne sono tifoso, pero' ricordo ancora quei momenti da
bambino, dopo la messa obbligatoria cominciava la partita all'oratorio con la maglia
man mano sempre piu' scolorita della mia squadra.
Ricordo ancora l'arbitro qualche volta di parte, l'allenatore che strilla da fuori sul confine della linea bianca di gesso
grossolana su un campetto di pozzolana.
Lo sport è scuola, è la metafora della vita.
Ci prepara a saper vivere ed aiuta, per usare le parole di Kipling, a trattare la vittoria e la sconfitta
come due impostori.
Lo sport sia esso di squadra o individuale e' formativo e lascia un imprinting nell'individuo
contribuendo a renderlo sano.
Se è sano lo sport e' sano l'individuo che lo pratica, sana la radice sani i suoi frutti.
L'eccesso di competizione e gli interessi economici purtroppo minano
da sempre lo sport pulito, si sa ad alto livello tutto puo' succedere.
I programmi scolastici dell'Italia istituzionale purtroppo danno pochissimo spazio allo sport, ci infarciscono di nozioni
che spesso vengono dimenticate come il 5 Maggio che ho imparato
a memoria, senza capirlo ne commentarlo, alle scuole medie.
Le nozioni certo hanno la loro utilità, la cultura quella vera, vale moltissimo, non è questo,
ma se vogliamo crescere una società sana è necessario anche allenare i giovani alla vita
e questo puo' farlo lo sport come parte integrata nei programmi scolastici.
Oggi con i piedi sul campo, non importa che sia di calcio, di rugby o che sia la palestra dove
si pratica lo sport preferito, domani in società, nel lavoro ... coi valori di ieri.
G. Anastasi